Page 259 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI SPINELLO ARETINO PITTORE



Essendo andato ad abitare in Arezzo, quando una volta fra l'altre furono
cacciati di Firenze i Ghibellini, Luca Spinelli, gli nacque in quella città un
figliuolo, al quale pose nome Spinello, tanto inclinato da natura all'essere

pittore, che quasi senza maestro, essendo ancor fanciullo, seppe quello che
molti esercitati sotto la disciplina d'ottimi maestri non sanno; e, quello che
è più, avendo avuto amicizia con Iacopo di Casentino mentre lavorò in

Arezzo et imparato da lui qualche cosa, prima che fusse di venti anni fu di
gran lunga molto migliore maestro, così giovane, che esso Iacopo già
pittore vecchio non era. Cominciando dunque Spinello a esser in nome di
buon pittore, Messer Dardano Acciaiuoli avendo fatto fabricare la chiesa di
S. Niccolò alle sale del papa dietro S. Maria Novella, nella via della Scala et

in quella dato sepoltura a un suo fratello vescovo, fece dipignere tutta
quella chiesa a fresco di storie di S. Niccolò vescovo di Bari a Spinello, che
la diede finita del tutto l'anno 1334, essendovi stato a lavorare due anni

continui. Nella quale opera si portò Spinello tanto bene, così nel colorirla
come nel disegnarla, che insino ai dì nostri si erano benissimo mantenuti i
colori et espressa la bontà delle figure, quando, pochi anni sono, furono in
gran parte guasti da un fuoco, che disavedutamente s'apprese in quella
chiesa, stata piena poco accortamente di paglia da non discreti uomini, che

se ne servivano per capanna o monizione di paglia. Dalla fama di
quest'opera tirato Messer Barone Capelli cittadino di Firenze, fece dipignere
da Spinello nella capella principale di S. Maria Maggiore molte storie della

Madonna a fresco et alcune di S. Antonio abate, et appresso la sagrazione
di quella chiesa antichissima, consegrata da Pasquale papa [II] di quel
nome; il che tutto lavorò Spinello così bene, che pare fatto tutto in un
giorno e non in molti mesi come fu. Appresso al detto Papa è il ritratto
d'esso Messer Barone di naturale in abito di que' tempi, molto ben fatto e

con bonissimo giudizio. Finita questa capella lavorò Spinello nella chiesa
del Carmine in fresco la capella di S. Iacopo e S. Giovanni Apostoli, dove
fra l'altre cose è fatta con molta diligenza, quando la moglie di Zebedeo,

madre di Iacopo, domanda a Gesù Cristo che faccia sedere uno de' figliuoli
suoi alla destra del Padre nel regno de' cieli e l'altro alla sinistra: e poco
più oltre si vede Zebedeo, Iacopo e Giovanni abandonare le reti e seguitar
Cristo con prontezza e maniera mirabile. In un'altra capella della medesima
chiesa, che è a canto alla maggiore, fece Spinello pur a fresco alcune storie

della Madonna e gl'Apostoli quando inanzi al trapassar di lei le appariscono
innanzi miracolosamente, e così quando ella muore e poi è portata in cielo
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