Page 27 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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INTRODUZZIONE DI MESSER GIORGIO VASARI

PITTORE ARETINO ALLE TRE ARTI DEL

DISEGNO CIOÈ ARCHITETTURA PITTURA E

SCOLTURA E PRIMA DELL'ARCHITETTURA




DELL'ARCHITETTURA




Cap. I. Delle diverse pietre che servono agl'architetti per gl'ornamenti, e per le statue
della scoltura.


Quanto sia grande l'utile che ne apporta l'architettura non accade a me
raccontarlo, per trovarsi molti scrittori i quali diligentissimamente et a
lungo n'hanno trattato. E per questo lasciando da una parte le calcine, le
arene, i legnami, i ferramenti e 'l modo del fondare, e tutto quello che si

adopera alla fabrica, e l'acque, le regioni e i siti largamente già descritti da
Vitruvio e dal nostro Leon Batista Alberti, ragionerò solamente per servizio
de' nostri artefici e di qualunque ama di sapere, come debbano essere
universalmente le fabriche e quanto di proporzione unite e di corpi, per

conseguire quella graziata bellezza che si desidera; brevemente raccorrò
insieme tutto quello che mi parrà necessario a questo proposito.

Et acciò che più manifestamente apparisca la grandissima difficultà del
lavorar delle pietre che son durissime e forti, ragioneremo distintamente
ma con brevità, di ciascuna sorte di quelle che maneggiano i nostri artefici.

E primieramente del porfido. Questo è una pietra rossa con minutissimi
schizzi bianchi, condotta nell'Italia già dall'Egitto, dove comunemente si

crede che nel cavarla ella sia più tenera che quando ella è stata fuori della
cava alla pioggia al ghiaccio e al sole, perché tutte queste cose la fanno
più dura e più difficile a lavorarla. Di questa se ne veggono infinite opere
lavorate, parte con gli scarpelli, parte segate, e parte con ruote e con
smerigli consumate a poco a poco; come se ne vede in diversi luoghi

diversamente più cose, cioè quadri, tondi, et altri pezzi spianati per far
pavimenti, e così statue per gli edifici, et ancora grandissimo numero di
colonne e picciole e grandi, e fontane con teste di varie maschere

intagliate con grandissima diligenza. Veggonsi ancora oggi sepolture con
figure di basso e mezzo rilievo, condotte con gran fatica: come al tempio di
Bacco fuor di Roma, a S. Agnesa, la sepoltura che e' dicono di S. Gostanza
figliuola di Gostantino imperadore, dove son dentro molti fanciulli con
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