Page 302 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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alcune reliquie. E ci sono alcuni che attenendosi a quelle usanze vecchie,
magnifiche veramente et orrevolissime, non hanno sì fatte cose levate per
dar luogo agl'ornamenti et usanze moderne.

Dello, dunque, essendo molto pratico e buon pittore, e massimamente
come si è detto in far pitture piccole con molta grazia, per molti anni, con
suo molto utile et onore, ad altro non attese che a lavorare e dipignere

cassoni, spalliere, lettucci et altri ornamenti della maniera che si è detto di
sopra, intanto che si può dire ch'ella fusse la sua principale e propria
professione. Ma perché niuna cosa di questo mondo ha fermezza, né dura
lungo tempo, quantunque buona e lodevole, da quel primo modo di fare,

assottigliandosi gl'ingegni, si venne non è molto a far ornamenti più ricchi
et agl'intagli di noce messi d'oro che fanno ricchissimo ornamento, et al
dipignere e colorire a olio in simili masserizie istorie bellissime, che hanno
fatto e fanno conoscere così la magnificenza de' cittadini che l'usano, come

l'eccellenza de' pittori. Ma per venire all'opere di Dello, il quale fu il primo
che con diligenza e buona pratica in sì fatte opere si adoperasse, egli
dipinse particolarmente a Giovanni de' Medici tutto il fornimento d'una
camera che fu tenuto cosa veramente rara et in quel genere bellissima,

come alcune reliquie che ancora ce ne sono, dimostrano. E Donatello,
essendo giovanetto, dicono che gli aiutò, facendovi di sua mano con
stucco, gesso, colla e matton pesto, alcune storie et ornamenti di basso
rilievo, che poi messi d'oro, accompagnarono con bellissimo vedere le

storie dipinte; e di questa opera e d'altre molte simili, fa menzione con
lungo ragionamento Drea Cennini nella sua opera, della quale si è detto di
sopra a bastanza; e perché di queste cose vecchie è ben fatto serbare
qualche memoria, nel palazzo del signor Duca Cosimo n'ho fatto

conservare alcune e di mano propria di Dello, dove sono e saranno sempre
degne d'essere considerate, almeno per gl'abiti varii di que' tempi, così da
uomini come da donne, che in esse si veggiono. Lavorò ancora Dello in
fresco nel chiostro di S. Maria Novella in un cantone di verde terra la storia

d'Isaac quando dà la benedizione a Esaù. E poco dopo questa opera,
essendo condotto in Ispagna al servigio del Re, venne in tanto credito, che
molto più disiderare da alcuno artefice non si sarebbe potuto. E se bene
non si sa particolarmente che opere facesse in quelle parti essendone

tornato richissimo et onorato molto, si può giudicare ch'elle fussero assai e
belle e buone. Dopo qualche anno, essendo stato delle sue fatiche
realmente rimunerato, venne capriccio a Dello di tornare a Firenze, per far
vedere agl'amici come da estrema povertà fosse a gran ricchezze salito.

Onde, andato per la licenza a quel Re, non solo l'ottenne graziosamente
(come che volentieri l'arebbe ratenuto se fusse stato in piacere di Dello),
ma per maggiore segno di gratitudine fu fatto da quel liberalissimo Re
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