Page 306 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI LUCA DELLA ROBBIA SCULTORE
Nacque Luca della Robbia scultore fiorentino l'anno 1388 nelle case de' suoi
antichi, che sono sotto la chiesa di S. Bernaba in Fiorenza, e fu in quelle
alevato costumatamente insino a che non pure leggere e scrivere, ma far
di conto ebbe, secondo il costume de' più de' Fiorentini, per quanto gli
faceva bisogno, apparato. E dopo fu dal padre messo a imparare l'arte
dell'orefice con Lionardo di ser Giovanni tenuto allora in Fiorenza il miglior
maestro che fusse di quell'arte. Sotto costui adunque avendo imparato
Luca a disegnare et a lavorare di cera, cresciutogli l'animo si diede a fare
alcune cose di marmo e di bronzo; le quali, essendogli riuscite assai bene,
furono cagione che, abbandonato del tutto il mestier dell'orefice, egli si
diede di maniera alla scultura, che mai faceva altro che tutto il giorno
scarpellare e la notte disegnare; e ciò fece con tanto studio, che molte
volte, sentendosi di notte aghiadare i piedi, per non partirsi dal disegno, si
mise per riscaldargli a tenerli in una cesta di bruscioli, cioè di quelle
piallature che i lignaiuoli levano dall'asse quando con la pialla le lavorano.
Né io di ciò mi maraviglio punto, essendo che niuno mai divenne in
qualsivoglia esercizio eccellente, il quale e caldo e gelo e fame e sete et
altri disagi non cominciasse ancor fanciullo a sopportare, laonde sono
coloro del tutto ingannati, i quali si avisano di potere negl'agi e con tutti i
commodi del mondo ad onorati gradi pervenire; non dormendo, ma
vegghiando e studiando continuamente s'acquista. Aveva a malapena
quindici anni Luca, quando, insieme con altri giovani scultori, fu condotto in
Arimini, per fare alcune figure et altri ornamenti di marmo a Sigismondo di
Pandolfo Malatesti signore di quella città, il quale allora nella chiesa di S.
Francesco faceva fare una capella, e per la moglie sua, già morta, una
sepoltura; nella quale opera diede onorato saggio del saper suo Luca in
alcuni bassi rilievi che ancora vi si veggiono, prima che fusse dagl'Operai di
S. Maria del Fiore richiamato a Firenze, dove fece, per lo campanile di
quella chiesa, cinque storiette di marmo, che sono da quella parte che è
verso la chiesa, le quali mancavano, secondo il disegno di Giotto, a canto a
quelle dove sono le scienze et arti, che già fece, come si è detto, Andrea
Pisano. Nella prima Luca fece Donato che insegna la gramatica; nella
seconda Platone et Aristotile per la filosofia; nella terza uno che suona un
liuto, per la musica; nella quarta un Tolomeo per l'astrologia e nella quinta
Euclide per la geometria; le quali storie per pulitezza, grazia e disegno
avanzarono d'assai le due fatte da Giotto, come si disse, dove in una per la
pittura Apelle dipigne e nell'altra Fidia per la scultura lavora con lo