Page 314 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pratiche, le settimane e i mesi in casa senza lasciarsi vedere. Et avvenga
che queste fussino cose difficili e belle, s'egli avesse speso quel tempo
nello studio delle figure, ancor che le facesse con assai buon disegno,
l'arebbe condotte del tutto perfettissime; ma consumando il tempo in
questi ghiribizzi, si trovò mentre che visse più povero che famoso. Onde
Donatello scultore suo amicissimo li disse molte volte, mostrandogli Paulo
mazzochi a punte e quadri tirati in prospettiva per diverse vedute, e palle a
72 facce a punte di diamanti e in ogni faccia brucioli avvolti su per e'
bastoni, e altre bizzarrie in che spendeva e consumava il tempo: "Eh,
Paulo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l'incerto; queste son
cose che non servono se non a questi che fanno le tarsie; perciò che
empiono i fregi di brucioli, di chiocciole tonde e quadre e d'altre cose
simili".
Le pitture prime di Paulo furono in fresco, in una nicchia bislunga tirata in
prospettiva nello spedale di Lelmo, cioè un Santo Antonio abbate e S.
Cosimo e Damiano che lo mettono in mezzo. In Annalena (monastero di
donne) fece dua figure, et in S. Trinita, sopra alla porta sinistra dentro alla
chiesa, in fresco, storie di S. Francesco, cioè il ricevere delle stìmate, il
riparare alla chiesa reggendola con le spalle e lo abboccarsi con S.
Domenico. Lavorò ancora in S. Maria Maggiore, in una capella allato alla
porta del fianco che va a S. Giovanni dove è la tavola e predella di
Masaccio, una Nunziata in fresco, nella qual fece un casamento degno di
considerazione, e cosa nuova e difficile in que' tempi, per essere stata la
prima, che si mostrasse con bella maniera agli artefici, e con grazia e
proporzione mostrando il modo di fare sfuggire le linee, e fare che in un
piano lo spazio che è poco e piccolo acquisti tanto che paia assai lontano e
largo e coloro che con giudizio sanno a questo con grazia aggiugnere
l'ombre a' suoi luoghi e i lumi con colori, fanno senza dubbio che l'occhio
s'inganna, ché pare che la pittura sia viva e di rilievo. E non gli bastando
questo, volle anco mostrare maggiore difficultà in alcune colonne che
scortano per via di prospettiva, le quali ripiegandosi rompono il canto vivo
della volta dove sono i quattro Evangelisti, la qual cosa fu tenuta bella e
difficile; e invero Paulo in quella professione fu ingegnoso e valente. Lavorò
anco in S. Miniato fuor di Fiorenza, in un chiostro, di verde terra e in parte
colorito, la vita de' Santi padri nelle quali non osservò molto l'unione di fare
d'un solo colore come si deono le storie, perché fece i campi azzurri, le
città di color rosso, e gli edifici variati secondo che gli parve, et in questo
mancò, perché le cose che si fingono di pietra non possono e non deon
essere tinte d'altro colore. Dicesi che mentre Paulo lavorava questa opra,
un abbate che era allora in quel luogo gli faceva mangiar quasi non altro
che formaggio; per che, essendogli venuto annoia, deliberò Paulo, come