Page 636 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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il che meritò da 'l detto Papa, che sommamente lo amava per le sue
qualità, di essere fatto degno dell'ufficio del piombo, nel quale fece uno
edificio da improntar le bolle con una vite molto bella. Andò Bramante ne'
servizii di questo pontefice a Bologna quando l'anno 1504 ella tornò alla
chiesa e si adoperò in tutta la guerra della Mirandola a molte cose
ingegnose e di grandissima importanza. Fé molti disegni di piante e di
edifizii che molto bene erano disegnati da lui come nel nostro libro ne
appare alcuni ben misurati e fatti con arte grandissima. Insegnò molte cose
d'architettura a Raffaello da Urbino e così gli ordinò i casamenti che poi tirò
di prospettiva nella camera del Papa dov'è il monte di Parnaso, nella qual
camera Raffaello ritrasse Bramante che misura con certe seste. Si risolvé il
Papa di mettere in strada Giulia, da Bramante indrizzata, tutti gli uffici e le
ragioni di Roma in un luogo, per la commodità ch'a i negoziatori averia
recato nelle faccende, essendo continuamente fino allora state molto
scomode. Onde Bramante diede principio al palazzo ch'a San Biagio su 'l
Tevere si vede, nel quale è ancora un tempio corinzio non finito, cosa
molto rara, et il resto del principio di opera rustica bellissimo che è stato
gran danno che una sì onorata et utile e magnifica opra non si sia finita,
ché da quelli della professione è tenuto il più bello ordine che si sia visto
mai in quel genere.
Fece ancora San Pietro a Montorio di trevertino nel primo chiostro un
tempio tondo, del quale non può di proporzione, ordine e varietà
imaginarsi, e di grazia il più garbato né meglio inteso; e molto più bello
sarebbe se fusse tutta la fabbrica del chiostro, che non è finita, condotta
come si vede in uno suo disegno. Fece fare in Borgo il palazzo che fu di
Raffaello da Urbino lavorato di mattoni e di getto con casse le colonne, e le
bozze di opera dorica e rustica, cosa molto bella et invenzion nuova del
fare le cose gettate. Fece ancora il disegno et ordine dell'ornamento di
Santa Maria da Loreto, che da Andrea Sansovino fu poi continuato, et
infiniti modelli di palazzi e tempii, i quali sono in Roma e per lo stato della
Chiesa. Era tanto terribile l'ingegno di questo maraviglioso artefice, che e'
rifece un disegno grandissimo per restaurare e dirizzare il palazzo del papa.
E tanto gli era cresciuto l'animo vedendo le forze del Papa e la volontà sua
corrispondere allo ingegno et alla voglia che esso aveva, che sentendolo
avere volontà di buttare in terra la chiesa di Santo Pietro per rifarla di
nuovo, gli fece infiniti disegni. Ma fra gli altri ne fece uno che fu molto
mirabile; dove egli mostrò quella intelligenza che si poteva maggiore con
dua campanili che mettono in mezzo la facciata, come si vede nelle
monete che batté poi Giulio II e Leon X fatte da Carradosso,
eccellentissimo orefice che nel far coni non ebbe pari, come ancora si vede
la medaglia di Bramante fatta da lui molto bella. E così resoluto il Papa di