Page 64 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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madri più pulite, come ancora le pietre predette. Nel medesimo modo si fa
il rovescio della medaglia; e con la madre della testa e con quella del
rovescio si stampano medaglie di cera o di piombo, le quali si formano di
poi con sottilissima polvere di terra atta a ciò; nelle quali forme, cavatane

prima la cera o il piombo predetto, serrate dentro a le staffe, si getta
quello stesso metallo che ti aggrada per la medaglia. Questi getti si
rimettono nelle loro madri d'acciaio, e per forza di viti o di lieve et a colpi
di martello si stringono talmente, che elle pigliano quella pelle dalla

stampa che elle non hanno presa dal getto. Ma le monete e l'altre
medaglie più basse si improntano senza viti, a colpi di martello con mano;
e quelle pietre orientali che noi dicemmo di sopra, si intagliano di cavo con
le ruote per forza di smeriglio, che con la ruota consuma ogni sorte di

durezza di qualunque pietra si sia. E l'artefice va spesso improntando con
cera quel cavo che e' lavora, et in questo modo va levando dove più
giudica di bisogno, e dando fine alla opera. Ma i cammei si lavorano di
rilievo, perché essendo questa pietra faldata, cioè bianca sopra e sotto

nera, si va levando del bianco tanto, che o testa o figura resti di basso
rilievo bianca nel campo nero. Et alcuna volta, per accomodarsi che tutta la
testa o figura venga bianca in sul campo nero, si usa di tignere il campo,
quando e' non è tanto scuro quanto bisogna. E di questa professione

abbiamo viste opere mirabili e divinissime antiche e moderne.





Cap. XIII. Come di stucco si conducono i lavori bianchi, e del modo del fare la forma di
sotto murata, e come si lavorano.



Solevano gl'antichi, nel volere fare volte o incrostature o porte o finestre o
altri ornamenti di stucchi bianchi, fare l'ossa di sotto di muraglia, che sia o
di mattoni cotti o vero di tufi, cioè sassi che siano dolci e si possino tagliare
con facilità; e di questi murando, facevano l'ossa di sotto, dandoli o forma

di cornice o di figure o di quello che fare volevano, tagliando de' mattoni o
delle pietre, le quali hanno a essere murate con la calce. Poi con lo stucco
che nel capitolo IIII dicemmo impastato di marmo pesto e di calce di

trevertino, debbano fare sopra l'ossa predette la prima bozza di stucco
ruvido, cioè grosso e granelloso, acciò vi si possi mettere sopra il più
sottile, quando quel di sotto ha fatto la presa, e che sia fermo, ma non
secco affatto. Perché lavorando la massa della materia in su quel che è
umido, fa maggior presa, bagnando di continuo dove lo stucco si mette,

acciò si renda più facile a lavorarlo. E volendo fare cornici o fogliami
intagliati, bisogna avere forme di legno, intagliate nel cavo di quegli stessi
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