Page 65 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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intagli che tu vuoi fare.
E si piglia lo stucco che sia non sodo sodo, né tenero tenero, ma di una
maniera tegnente; e si mette su l'opra alla quantità della cosa che si vuol
formare, e vi si mette sopra la predetta forma intagliata, impolverata di
polvere di marmo; e picchiandovi su con un martello, che il colpo sia
uguale, resta lo stucco improntato: il quale si va rinettando e pulendo poi,
acciò venga il lavoro diritto et uguale. Ma volendo che l'opera abbia
maggior rilievo allo infuori, si conficcano, dove ell'ha da essere, ferramenti
o chiodi o altre armadure simili che tenghino sospeso in aria lo stucco, che
fa con esse presa grandissima: come negli edificii antichi si vede, ne' quali
si truovano ancora gli stucchi et i ferri conservati sino al dì d'oggi. Quando
vuole, adunque, l'artefice condurre in muro piano un'istoria di basso rilievo,
conficca prima in quel muro i chiovi spessi, dove meno e dove più in fuori,
secondo che hanno a stare le figure, e tra quegli serra pezzami piccoli di
mattoni o di tufi, a cagione che le punte o capi di quegli tenghino il primo
stucco grosso e bozzato; et appresso lo va finendo con pulitezza e con
pacienza, che e' si rassodi. E mentre che egli indurisce, l'artefice lo va
diligentemente lavorando e ripulendolo di continovo co' pennelli bagnati, di
maniera che e' lo conduce a perfezzione come se e' fusse di cera o di terra.
Con questa maniera medesima di chiovi e di ferramenti fatti a posta, e
maggiori e minori secondo il bisogno, si adornano di stucchi le volte, gli
spartimenti e le fabbriche vecchie, come si vede costumarsi oggi per tutta
Italia da molti maestri che si son dati a questo esercizio. Né si debbe
dubitare di lavoro così fatto come di cosa poco durabile, perché e' si
conserva infinitamente, et indurisce tanto nello star fatto, che e' diventa
col tempo come marmo.
Cap. XIIII. Come si conducono le figure di legno, e che legno sia buono a farle.
Chi vuole che le figure del legno si possino condurre a perfezzione, bisogna
che e' ne faccia prima il modello di cera o di terra, come dicemmo. Questa
sorte di figure si è usata molto nella cristiana religione, atteso che infiniti
maestri hanno fatto molti crocifissi e diverse altre cose. Ma invero non si dà
mai al legno quella carnosità o morbidezza, che al metallo et al marmo et
all'altre sculture che noi veggiamo, e di stucchi o di cera o di terra. Il
migliore, nientedimanco, tra tutti i legni che si adoperano alla scultura, è il
tiglio, perché egli ha i pori uguali per ogni lato, et ubbidisce più
agevolmente alla lima et allo scarpello. Ma perché l'artefice, essendo