Page 693 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che appena ottenne che questa sua donna venne a stare con esso in casa
continuamente, in quella parte dove Raffaello lavorava, il che fu cagione
che il lavoro venisse a fine. Fece in questa opera tutti i cartoni e molte
figure colorì di sua mano in fresco. E nella volta fece il concilio degli dèi in
cielo; dove si veggono nelle loro forme molti abiti e lineamenti cavati
dall'antico, con bellissima grazia e disegno espressi; e così fece le nozze di
Psiche con ministri che servon Giove, e le Grazie che spargono i fiori per la
tavola; e ne' peducci della volta fece molte storie, fra le quali in una è
Mercurio col flauto che volando par che scenda dal cielo, et in un'altra è
Giove con gravità celeste che bacia Ganimede; e così di sotto nell'altra il
carro di Venere e le Grazie che con Mercurio tirano al ciel Psiche e molte
altre storie poetiche negli altri peducci. E negli spicchi della volta, sopra
gl'archi fra peduccio e peduccio, sono molti putti che scortano, bellissimi, i
quali volando portano tutti gli strumenti degli dèi: di Giove il fulmine e le
saette, di Marte gli elmi, le spade e le targhe, di Vulcano i martelli, di
Ercole la clava e la pelle del lione, di Mercurio il caduceo, di Pan la
sampogna, di Vertunno i rastri della agricoltura. E tutti hanno animali
appropriati alla natura loro: pittura e poesia veramente bellissima. Fecevi
fare da Giovanni da Udine un ricinto alle storie d'ogni sorte fiori, foglie e
frutte in festoni che non possono esser più belli. Fece l'ordine delle
architetture delle stalle de' Ghigi e nella chiesa di Santa Maria del Popolo
l'ordine della cappella di Agostino sopra detto. Nella quale, oltre che la
dipinse, diede ordine che si facesse una maravigliosa sepoltura; et a
Lorenzetto scultor fiorentino fece lavorar due figure, che sono ancora in
casa sua al Macello de' Corbi in Roma. Ma la morte di Raffaello e poi quella
di Agostino fu cagione che tal cosa si desse a Sebastian Viniziano.
Era Raffaello in tanta grandezza venuto che Leon X ordinò che egli
cominciasse la sala grande di sopra, dove sono le vittorie di Gostantino,
alla quale egli diede principio. Similmente venne volontà al Papa di far
panni d'arazzi ricchissimi d'oro e di seta in filaticci; per che Raffaello fece in
propria forma e grandezza di tutti di sua mano i cartoni coloriti, i quali
furono mandati in Fiandra a tessersi, e finiti i panni vennero a Roma. La
quale opera fu tanto miracolosamente condotta che reca maraviglia il
vederla et il pensare come sia possibile avere sfilato i capegli e le barbe e
dato col filo morbidezza alle carni; opera certo più tosto di miracolo che
d'artificio umano, perché in essi sono acque, animali, casamenti e talmente
ben fatti che non tessuti, ma paiono veramente fatti col pennello. Costò
questa opra 70 mila scudi e si conserva ancora nella cappella papale. Fece
al cardinale Colonna un San Giovanni in tela, il quale, portandogli per la
bellezza sua grandissimo amore e trovandosi da una infirmità percosso, gli
fu domandato in dono da Messer Iacopo da Carpi medico che lo guarì e,