Page 73 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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le figure, cioè nel farle apparire di più quantità che elle non sono
veramente, essendo lo scorto a noi una cosa disegnata in faccia corta, che
all'occhio venendo innanzi non ha la lunghezza o l'altezza che ella
dimostra. Tuttavia la grossezza, i dintorni, l'ombre et i lumi fanno parere

che ella venga innanzi; e per questo si chiama scorto. Di questa specie non
fu mai pittore o disegnatore che facesse meglio, che s'abbia fatto il nostro
Michelangelo Buonarroti: et ancora nessuno meglio gli poteva fare, avendo
egli divinamente fatto le figure di rilievo. Egli, prima, di terra o di cera ha

per questo uso fatti i modelli, e da quegli, ché più del vivo restano fermi,
ha cavato i contorni, i lumi e l'ombre. Questi dànno a chi non intende
grandissimo fastidio, perché non arrivano con l'intelletto a la profondità di
tale difficultà, la qual'è la più forte a farla bene, che nessuna che sia nella

pittura. E certo i nostri vecchi, come amorevoli dell'arte, trovarono il tirarli
per via di linee in prospettiva, il che non si poteva fare prima, e li ridussero
tanto inanzi, che oggi s'ha la vera maestria di farli. E quegli che li
biasimano (dico delli artefici nostri) sono quelli che non li sanno fare, e che

per alzare se stessi vanno abassando altrui. Et abbiamo assai maestri
pittori i quali ancora che valenti, non si dilettano di fare scorti; e,
nientedimeno, quando gli veggono belli e difficili non solo non gli
biasimano, ma gli lodano sommamente.

Di questa specie ne hanno fatto i moderni alcuni che sono a proposito e
difficili, come sarebbe a dir, in una volta, le figure che guardando in su,

scortano e sfuggono, e questi chiamiamo al di sotto in su, ch'hanno tanta
forza ch'eglino bucano le volte. E questi non si possono fare se non si
ritraggono dal vivo, o con modelli in altezze convenienti non si fanno fare
loro le attitudini e le movenzie di tali cose. E certo in questo genere si

recano in quella difficultà una somma grazia e molta bellezza, e mostrasi
una terribilissima arte. Di questa specie troverrete che gli artefici nostri
nelle vite loro hanno dato grandissimo rilievo a tali opere e condottele a
una perfetta fine, onde hanno conseguito lode grandissima. Chiamansi

scorti di sotto in su, perché il figurato è alto e guardato dall'occhio per
veduta in su, e non per la linea piana dell'orizzonte. Laonde, alzandosi la
testa a volere vederlo, e scorgendosi prima le piante de' piedi e l'altre parti
di sotto, giustamente si chiama col detto nome.






Cap. XVIII. Come si debbino unire i colori a olio, a fresco o a tempera, e come le carni, i
panni e tutto quello che si dipigne venga nell'opera a unire in modo, che le figure non
venghino divise, et abbino rilievo e forza, e mostrino l'opera chiara et aperta.

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