Page 88 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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papali a Roma al tempo di Raffaello da Urbino, et ora ultimamente molte
stanze in Castello S. Agnolo, dove si sono con i medesimi mattoni fatte
imprese di gigli commessi di pezzi, che dimostrano l'arme di papa Paulo, e
molte altre imprese: et in Firenze il pavimento della libreria di S. Lorenzo

fatta fare dal duca Cosimo, e tutte sono state condotte con tanta diligenza,
che più di bello non si può desiderare in tale magisterio: e di tutte queste
cose commesse fu cagione il primo musaico.

E perché dove si è ragionato delle pietre e marmi di tutte le sorte, non si è
fatto menzione d'alcuni misti nuovamente trovati dal signor duca Cosimo,
dico che l'anno 1563 sua Eccellenza ha trovato nei monti di Pietrasanta

presso alla villa di Stazzema un monte che gira 2 miglia et altissimo, la cui
prima scorza è di marmi bianchi ottimi per fare statue. Il disotto è un
mischio rosso e gialliccio, e quello che è più a dentro è verdiccio, nero,
rosso e giallo con altre varie mescolanze di colori, e tutti sono in modo

duri, che quanto più si va a dentro si trovano maggiori saldezze, et insino a
ora vi si vede da cavar colonne di quindici in venti braccia. Non se n'è ancor
messo in uso, perché si va tuttavia facendo d'ordine di sua Eccellenza una
strada di tre miglia, per potere condurre questi marmi dalle dette cave alla

marina, i quali mischi saranno, per quello che si vede, molto a proposito
per pavimenti.





Cap. XXXI. Del musaico di legname, cioè delle tarsie; e dell'istorie che si fanno di legni
tinti e commessi a guisa di pitture.


Quanto sia facil cosa l'aggiugnere all'invenzioni de' passati qualche nuovo
trovato sempre assai chiaro ce lo dimostra non solo il predetto commesso
de' pavimenti, che senza dubbio vien dal musaico, ma le stesse tarsie

ancora, e le figure di tante varie cose, che a similitudine pur del musaico e
della pittura sono state fatte da' nostri vecchi di piccoli pezzetti di legno
commessi et uniti insieme nelle tavole del noce e colorati diversamente; il

che i moderni chiamano lavoro di commesso, benché a' vecchi fosse tarsia.
Le miglior cose che in questa spezie già si facessero furono in Firenze nei
tempi di Filippo di ser Brunellesco e poi di Benedetto da Maiano; il quale,
nientedimanco, giudicandole cosa disutile, si levò in tutto da quelle, come
nella vita sua si dirà. Costui, come gli altri passati, le lavorò solamente di

nero e di bianco; ma fra' Giovanni Veronese, che in esse fece gran frutto,
largamente le migliorò dando vari colori a' legni con acque e tinte bollite e
con olii penetrativi, per avere di legname i chiari e gli scuri variati

diversamente, come nella arte della pittura, e lumeggiando con
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