Page 89 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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bianchissimo legno di silio sottilmente le cose sue.
Questo lavoro ebbe origine primieramente nelle prospettive, perché quelle
avevano termine di canti vivi, che commettendo insieme i pezzi facevano il
profilo, e pareva tutto d'un pezzo il piano dell'opra loro, sebbene e' fosse
stato di più di mille. Lavorarono però di questo gli antichi ancora nelle
incrostature delle pietre fini, come apertamente si vede nel portico di S.
Pietro, dove è una gabbia con un uccello in un campo di porfido e d'altre
pietre diverse, commesse in quello con tutto il resto degli staggi e delle
altre cose. Ma per essere il legno più facile e molto più dolce a questo
lavoro, hanno potuto i maestri nostri lavorarne più abbondantemente et in
quel modo che hanno voluto. Usarono già per far l'ombre abbronzarle col
fuoco da una banda, il che bene imitava l'ombra; ma gli altri hanno usato
di poi olio di zolfo et acque di solimati e di arsenichi, con le quali cose
hanno dato quelle tinture che eglino stessi hanno voluto, come si vede
nell'opre di fra' Damiano in S. Domenico di Bologna. E perché tale
professione consiste solo ne' disegni che siano atti a tale esercizio, pieni di
casamenti e di cose che abbino i lineamenti quadrati, e si possa per via di
chiari e di scuri dare loro forza e rilievo, hannolo fatto sempre persone che
hanno avuto più pacienza che disegno. E così s'è causato che molte opere
vi si sono fatte, e si sono in questa professione lavorate storie di figure,
frutti et animali, che in vero alcune cose sono vivissime, ma per essere
cosa che tosto diventa nera e non contrafà se non la pittura, essendo da
meno di quella, e poco durabile per i tarli e per il fuoco, è tenuto tempo
buttato invano, ancora che e' sia pure lodevole e maestrevole.
Cap. XXXII. Del dipignere le finestre di vetro, e come elle si conduchino co' piombi e co'
ferri da sostenerle senza impedimento delle figure.
Costumarono già gl'antichi, ma per gli uomini grandi o almeno di qualche
importanza, di serrare le finestre in modo che, senza impedire il lume, non
vi entrassero i venti o il freddo; e questo solamente ne' bagni loro, ne'
sudatoi, nelle stufe e negli altri luoghi riposti, chiudendo le aperture o vani
di quelle con alcune pietre trasparenti, come sono le agate, gli alabastri et
alcuni marmi teneri che sono mischi o che traggono al gialliccio. Ma i
moderni che in molto maggior copia hanno avuto le fornaci de' vetri, hanno
fatto le finestre di vetro, di occhi, e di piastre, a similitudine od imitazione
di quelle che gli antichi fecero di pietra; e con i piombi accanalati da ogni
banda le hanno insieme serrate e ferme, e ad alcuni ferri messi nelle
muraglie a questo proposito, o veramente ne' telai di legno, le hanno