Page 930 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dorme; et in questa finse Alberto una stanza con finestre di vetri, nella
quale, percotendo il sole, ribatte i razzi là dove il Santo scrive, tanto
vivamente, che è una maraviglia; oltre che vi sono libri, oriuoli, scritture e
tante altre cose, che non si può in questa professione far più, né meglio.

Fece poco dopo, e fu quasi dell'ultime cose sue, un Cristo con i dodici
Apostoli, piccoli, l'anno 1523. Si veggiono anco di suo molte teste di ritratti
naturali in istampa, come Erasmo Roterodamo, il cardinale Alberto di
Brandinburgo elettore dell'imperio, e similmente quello di lui stesso. Né

con tutto che intagliasse assai, abbandonò mai la pittura, anzi di continuo
fece tavole, tele et altre dipinture tutte rare, e, che è più, lasciò molti
scritti di cose attinenti all'intaglio, alla pittura, alla prospettiva et
all'architettura. Ma per tornare agl'intagli delle stampe, l'opere di costui

furono cagione che Luca d'Olanda seguitò quanto poté le vestigia d'Alberto.
E dopo le cose dette, fece quattro storie intagliate in rame de' fatti di
Ioseffo, i quattro Evangelisti, i tre Angeli che apparvero ad Abraam nella
valle Mambrè, Susanna nel bagno, Davit che ora, Mardocheo che triomfa a

cavallo, Lotto innebbriato dalle figliuole, la creazzione d'Adamo e d'Eva, il
comandar loro Dio che non mangino del pomo d'un alberto che Egli mostra,
Caino che amazza Abel suo fratello: le quali tutte carte uscirono fuori
l'anno 1529. Ma quello che più che altro diede nome e fama a Luca, fu una

carta grande, nella quale fece la Crucifissione di Gesù Cristo, et un'altra
dove Pilato lo mostra al popolo dicendo: "Ecce homo". Le quali carte, che
sono grandi e con gran numero di figure, sono tenute rare; sì come è anco
una conversione di San Paolo e l'essere menato così cieco in Damasco. E

queste opere bastino a mostrare che Luca si può fra coloro annoverare che
con eccellenza hanno maneggiato il bulino. Sono le composizioni delle
storie di Luca molto proprie e fatte con tanta chiarezza, et in modo senza
confusione, che par proprio che il fatto che egli esprime non dovesse

essere altrimenti: e sono più osservate, secondo l'ordine dell'arte, che
quelle d'Alberto. Oltre ciò, si vede che egli usò una discrezione ingegnosa
nell'intagliare le sue cose; conciò sia che tutte l'opere, che di mano in
mano si vanno allontanando, sono manco tocche, perché elle si perdono di

veduta, come si perdono dall'occhio le naturali, che vede da lontano; e
però le fece con queste considerazzioni, e sfumate e tanto dolci, che col
colore non si farebbe altrimenti; le quali avertenze hanno aperto gl'occhi a
molti pittori. Fece il medesimo molte stampe piccole, diverse Nostre

Donne, i dodici Apostoli con Cristo, e molti Santi e Sante, et arme e cimieri
et altre cose simili. Et è molto bello un villano che, facendosi cavare un
dente, sente sì gran dolore, che non s'accorge che intanto una donna gli
vota la borsa: le quali tutte opere d'Alberto e di Luca sono state cagione

che, dopo loro, molti altri fiaminghi e tedeschi hanno stampato opere simili
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