Page 934 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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considera la morte mettendo un dito nel cavo d'un teschio che ha in mano,
il che fu invenzione e disegno di Raffaello; e dopo, una Iustizia, la quale
ritrasse dai panni di capella; et appresso l'Aurora tirata da due cavalli, ai
quali l'Ore mettono la briglia. E dall'antico ritrasse le tre Grazie, et una

storia di Nostra Donna che saglie i gradi del tempio.
Dopo queste cose, Giulio Romano, il quale, vivente Raffaello suo maestro,

non volle mai per modestia far alcuna delle sue cose stampare, per non
parere di volere competere con esso lui, fece, dopo che egli fu morto,
intagliare a Marcantonio due battaglie di cavalli bellissime in carte assai
grandi, e tutte le storie di Venere, d'Apollo e di Iacinto, che egli avea fatto

di pittura nella stufa che è alla vigna di Messer Baldassarre Turrini da
Pescia. E parimente le quattro storie della Madalena, et i quattro
Evangelisti, che sono nella volta della capella della Trinità, fatte per una
meretrice, ancor che oggi sia di Messer Agnolo Massimi. Fu ritratto ancora,

e messo in istampa dal medesimo, un bellissimo pilo antico, che fu di
Maiano et è oggi nel cortile di San Pietro, nel quale è una caccia d'un
Lione; e dopo una delle storie di marmo, antiche, che sono sotto l'arco di
Gostantino, e finalmente molte storie, che Raffaello aveva disegnate per il

corridore e logge di palazzo; le quali sono state poi rintagliate da
Tommaso Barlacchi insieme con le storie de' panni, che Raffaello fece pel
concistoro publico. Fece dopo queste cose Giulio Romano in venti fogli
intagliare da Marcantonio, in quanti diversi modi, attitudini e positure

giacciono i disonesti uomini con le donne, e, che fu peggio, a ciascun modo
fece Messer Pietro Aretino un disonestissimo sonetto, in tanto che io non
so qual fusse più, o brutto lo spettacolo dei disegni di Giulio all'occhio, o le
parole dell'Aretino agl'orecchi; la quale opera fu da papa Clemente molto

biasimata. E se quanto ella fu pubblicata Giulio non fusse già partito per
Mantoa, ne sarebbe stato dallo sdegno del papa aspramente castigato. E
poi che ne furono trovati di questi disegni in luoghi dove meno si sarebbe
pensato, furono non solamente proibiti, ma preso Marcantonio e messo in

prigione. E n'arebbe avuto il malanno, se il cardinale de' Medici e Baccio
Bandinelli, che in Roma serviva il Papa, non l'avessono scampato. E nel
vero non si doverebbono i doni di Dio adoperare, come molte volte si fa, in
vituperio del mondo et in cose abominevoli del tutto.

Marcantonio, uscito di prigione, finì d'intagliare per esso Baccio Bandinelli
una carta grande, che già aveva cominciata, tutta piena d'ignudi, che

arostivano in sulla graticola San Lorenzo, la quale fu tenuta veramente
bella e stata intagliata con incredibile diligenza, ancor che il Bandinello,
dolendosi col Papa a torto di Marcantonio, dicesse, mentre Marcantonio

l'intagliava, che gli faceva molti errori. Ma ne riportò il Bandinello di questa
così fatta gratitudine quel merito, di che la sua poca cortesia era degna.
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