Page 932 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Nostra Donna, San Ieronimo e l'angelo Raffaello con Tobia. Et in una carta
piccola, una Nostra Donna che abbraccia, sedendo sopra una seggiola,
Cristo fanciulletto, mezzo vestito. E così molte altre Madonne ritratte dai
quadri che Raffaello aveva fatto di pittura a diversi.

Intagliò dopo queste un San Giovanni Battista giovinetto a sedere nel
diserto, et appresso la tavola, che Raffaello fece per San Giovanni in

Monte, della Santa Cecilia, con altri Santi, che fu tenuta bellissima carta. Et
avendo Raffaello fatto, per la capella del papa, tutti i cartoni dei panni
d'arazzo, che furono poi tessuti di seta e d'oro, con istorie di San Piero, S.
Paulo e S. Stefano, Marcantonio intagliò la predicazzione di San Paulo, la

lapidazione di Santo Stefano, et il rendere il lume al cieco. Le quali stampe
furono tanto belle per l'invenzione di Raffaello, per la grazia del disegno, e
per la diligenza et intaglio di Marcantonio, che non era possibile veder
meglio. Intagliò appresso un bellissimo Deposto di croce, con invenzione

dello stesso Raffaello, con una Nostra Donna svenuta, che è maravigliosa.
E non molto dopo, la tavola di Raffaello, che andò a Palermo, d'un Cristo
che porta la croce, che è una stampa molto bella. Et un disegno, che
Raffaello avea fatto, d'un Cristo in aria, con la Nostra Donna, S. Giovanni

Battista e Santa Caterina in terra ginocchioni, e S. Paulo apostolo ritto, la
quale fu una grande e bellissima stampa. E questa, sì come l'altre, essendo
già quasi consumate per troppo essere state adoperate, andarono male, e
furono portate via dai tedeschi et altri nel sacco di Roma. Il medesimo

intagliò in profilo il ritratto di papa Clemente VII, a uso di medaglia col
volto raso; e dopo, Carlo V imperatore, che allora era giovane, e poi
un'altra volta, di più età. E similmente Ferdinando re de' Romani, che poi
sucedette nell'imperio al detto Carlo v. Ritrasse anche in Roma di naturale

Messer Pietro Aretino, poeta famosissimo, il quale ritratto fu il più bello che
mai Marcantonio facesse. E non molto dopo i dodici imperadori antichi in
medaglie. Delle quali carte mandò alcune Raffaello in Fiandra ad Alberto
Duro, il quale lodò molto Marcantonio, et all'incontro mandò a Raffaello,

oltre molte altre carte, il suo ritratto, che fu tenuto bello affatto.

Cresciuta dunque la fama di Marcantonio, e venuta in pregio e riputazione
la cosa delle stampe, molti si erano acconci con esso lui per imparare. Ma
tra gl'altri fecero gran profitto Marco da Ravenna, che segnò le sue stampe
col segno di Raffaello: SR; et Agostino Viniziano, che segnò le sue opere in
questa maniera: AV; i quali due misero in stampa molti disegni di Raffaello,

cioè una Nostra Donna con Cristo morto a giacere e disteso; et a' piedi San
Giovanni, la Madalena, Niccodemo e l'altre Marie. E di maggior grandezza
intagliarono un'altra carta, dove è la Nostra Donna con le braccia aperte e

con gl'occhi rivolti al cielo in atto pietosissimo, e Cristo similmente disteso
e morto. Fece poi Agostino in una carta grande una Natività con i pastori et
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