Page 95 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Il primo inventore delle stampe di legno di tre pezzi, per mostrare oltra il
disegno l'ombre, i mezzi et i lumi ancora, fu Ugo da Carpi; il quale a
imitazione delle stampe di rame ritrovò il modo di queste, intagliandole in
legname di pero o di bossolo, che in questo sono eccellenti sopra tutti gli
altri legnami. Fecele dunque di tre pezzi, ponendo nella prima tutte le cose
proffilate e tratteggiate, nella seconda tutto quello che è tinto accanto al
proffilo con lo acquerello per ombra, e nella terza i lumi et il campo,
lasciando il bianco della carta in vece di lume, e tingendo il resto per
campo. Questa, dove è il lume et il campo, si fa in questo modo: pigliasi
una carta stampata con la prima, dove sono tutte le proffilature et i tratti,
e così fresca fresca si pone in su l'asse del pero, et agravandola sopra con
altri fogli che non siano umidi, si strofina in maniera, che quella che è
fresca lascia su l'asse la tinta di tutti i proffili delle figure; e allora il pittore
piglia la biacca a gomma, e dà in su 'l pero i lumi; i quali dati, lo
intagliatore gli incava tutti co' ferri, secondo che sono segnati. E questa è
la stampa che primieramente si adopera, perché ella fa i lumi et il campo,
quando ella è imbrattata di colore ad olio, e per mezzo della tinta lascia
per tutto il colore, salvo che dove ella è incavata, che ivi resta la carta
bianca. La seconda poi è quella delle ombre, che è tutta piana e tutta tinta
di acquerello, eccetto che dove le ombre non hanno ad essere, che quivi è
incavato il legno. E la terza, che è la prima a formarsi, è quella dove il
proffilato del tutto è incavato per tutto, salvo che dove e' non ha i proffili
tocchi dal nero della penna. Queste si stampano al torculo, e vi si
rimettono sotto tre volte, cioè una volta per ciascuna stampa, sì che elle
abbino il medesimo riscontro. E certamente che ciò fu bellissima
invenzione.
Tutte queste professioni ed arti ingegnose si vede che derivano dal
disegno, il quale è capo necessario di tutte; e, non l'avendo, non si ha
nulla; perché sebbene tutti i segreti et i modi sono buoni, quello è ottimo,
per lo quale ogni cosa perduta si ritrova, et ogni difficil cosa per esso
diventa facile; come si potrà vedere nel leggere le vite degl'artefici, i quali
dalla natura e dallo studio aiutati, hanno fatto cose sopra umane per il
mezzo solo del disegno.
E così, faccendo qui fine alla introduzzione delle tre arti, troppo più
lungamente forse trattate che nel principio non mi pensai, me ne passo a
scrivere le Vite.