Page 988 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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chiamare i fanciulli, il qual nome se gli mantenne poi tuttavia. Costui
condotto dal padre in Fiorenza, e nel suo ritornarsene in Francia lasciatolo
ad alcuni suoi parenti, quelli, o per non avere il modo o per non voler
quella briga di tenerlo e farli insegnare qualche mestiero ingegnoso,
l'acconciarono allo speziale del Pinadoro acciò che egli imparasse quel
mestiero. Ma non piacendogli quell'arte, fu preso per fattorino da Andrea
de' Ceri pittore, piacendogli e l'aria et i modi di Perino e parendogli vedere
in esso un non so che d'ingegno e di vivacità da sperare che qualche buon
frutto dovesse col tempo uscir di lui.
Era Andrea non molto buon pittore, anzi ordinario e di questi che stanno a
bottega aperta publicamente a lavorare ogni cosa meccanica; et era
consueto dipignere ogni anno per la festa di San Giovanni certi ceri che
andavano e vanno ad offerirsi, insieme con gli altri tributi della città; e per
questo si chiamava Andrea de' Ceri, dal cognome del quale fu poi detto un
pezzo Perino de' Ceri. Custodì dunque Andrea Perino qualche anno, et
insegnatili i principii dell'arte il meglio che sapeva, fu forzato nel tempo
dell'età di lui d'undici anni acconciarlo con miglior maestro di lui. Per che
avendo Andrea stretta dimestichezza con Ridolfo, figliuolo di Domenico
Ghirlandaio, che era tenuto nella pittura molto pratico e valente, come si
dirà, con costui acconciò Andrea de' Ceri Perino, acciò che egli attendesse
al disegno e cercasse di fare quell'acquisto in quell'arte che mostrava
l'ingegno, che egli aveva grandissimo, con quella voglia et amore che più
poteva. E così seguitando, fra molti giovani che egli aveva in bottega che
attendevano all'arte, in poco tempo venne a passar a tutti gl'altri innanzi
con lo studio e con la sollecitudine.
Eravi fra gli altri uno, il quale gli fu uno sprone che del continuo lo
pugneva, il quale fu nominato Toto del Nunziata, il quale, ancor egli
aggiugnendo col tempo a paragone con i begli ingegni, partì di Fiorenza, e
con alcuni mercanti fiorentini condottisi in Inghilterra, quivi ha fatto tutte
l'opere sue; e dal re di quella provincia, il quale ha anco servito
nell'architettura e fatto particolarmente il principale palazzo, è stato
riconosciuto grandissimamente. Costui adunque e Perino esercitandosi a
gara l'uno e l'altro, e seguitando nell'arte con sommo studio, non andò
molto tempo, divennero eccellenti. E Perino disegnando in compagnia di
altri giovani, e fiorentini e forestieri, al cartone di Michelagnolo Buonarroti,
vinse e tenne il primo grado fra tutti gl'altri. Di maniera che si stava in
quella aspettazione di lui, che succedette di poi nelle belle opere sue,
condotte con tanta arte et eccellenza.
Venne in quel tempo in Fiorenza il Vaga pittor fiorentino, il quale lavorava
in Toscanella in quel di Roma cose grosse; per non essere egli maestro