Page 993 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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tedeschi, i quali, avendo visto l'opera di Perino e piaciutali, perché avevano
murato vicino a Banchi una casa, che è quando si va a la chiesa de'
Fiorentini, vi fecero fare da lui un cortile et una loggia e molte figure,
degne di quelle lodi che son l'altre cose di sua mano; nelle quali si vede
una bellissima maniera et una grazia molto leggiadra.
Ne' medesimi tempi avendo Messer Marchionne Baldassini fatto murare
una casa molto bene intesa, come s'è detto, da Antonio da Sangallo, vicino
a S. Agostino, e desiderando che una sala che egli vi aveva fatta fusse
dipinta tutta, esaminati molti di que' giovani acciò che ella fusse e bella e
ben fatta, si risolvé dopo molti darla a Perino, con il quale, convenutosi del
prezzo, vi messe egli mano; né da quella levò per altri l'animo, che egli
felicissimamente la condusse a fresco. Nella quale sala fece uno
spartimento a' pilastri, che mettono in mezzo nicchie grandi e nicchie
piccole, e nelle grandi sono varie sorti di filosofi, due per nicchia, et in
qualcuna un solo, e nelle minori sono putti ignudi e parte vestiti di velo,
con certe teste di femmine finte di marmo sopra alle nicchie piccole. E
sopra la cornice che fa fine a' pilastri, seguiva un altro ordine, partito sopra
il primo ordine, con istorie di figure non molto grandi de' fatti de' Romani,
cominciando da Romulo per fino a Numa Pompilio. Sonovi similmente varii
ornamenti contrafatti di varie pietre di marmi; è sopra il cammino di pietre
bellissimo una Pace la quale abbraccia armi e trofei, che è molto viva.
Della quale opera fu tenuto conto, mentre visse Messer Marchionne, e di
poi da tutti quelli che operano in pittura, oltra quelli che non sono della
professione, che la lodano straordinariamente.
Fece nel monasterio delle monache di Santa Anna una cappella in fresco
con molte figure, lavorata da lui con la solita diligenzia. Et in San Stefano
del Cacco, ad un altare, dipinse in fresco per una gentildonna romana una
Pietà con un Cristo morto in grembo alla Nostra Donna, e ritrasse di
naturale quella gentildonna che par ancor viva. La quale opera è condotta
con una destrezza molto facile e molto bella. Aveva in questo tempo
Antonio da Sangallo fatto in Roma, in su una cantonata di casa, che si dice
l'immagine di Ponte, un tabernacolo molto ornato di trevertino e molto
onorevole, per farvi dentro di pitture qualcosa di bello; e così ebbe
commessione dal padrone di quella casa che lo dessi a fare a chi li pareva
che fusse atto a farvi qualche onorata pittura. Onde Antonio, che
conosceva Perino di que' giovani che vi erano per il migliore, a lui la allogò.
Et egli messovi mano, vi fece dentro Cristo quando incorona la Nostra
Donna, e nel campo fece uno splendore con un coro di Serafini et Angeli
che hanno certi panni sottili che spargono fiori, et altri putti molto belli e
varii, e così nelle due facce del tabernacolo fece nell'una San Bastiano e
nell'altra Santo Antonio, opera certo ben fatta e simile alle altre sue, che