Page 992 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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altre che, per la lunghezza loro, le taceremo senza raccontarle per ordine,
potendosi l'opera vedere, le quali tutte figure sono per la maggior parte di
mano di Perino. Nel mezzo della volta è un tondo con quattro figure finte
per vittorie, che tengono il regno del papa e le chiavi, scortando al disotto

in su, lavorate con maestrevol arte e molto bene intese. Oltra la leggiadria
che egli usò negli abiti loro, velando l'ignudo con alcuni pannicini sottili che
in parte scuoprono le gambe ignude e le braccia, certo con una
graziosissima bellezza. La quale opera fu veramente tenuta, et oggi ancora

si tiene, per cosa molto onorata e ricca di lavoro, e cosa allegra, vaga e
degna veramente di quel Pontefice; il quale non mancò riconoscere le lor
fatiche, degne certo di grandissima remunerazione.

Fece Perino una facciata di chiaro oscuro, allora messasi in uso per ordine
di Polidoro e Maturino, la quale è dirimpetto alla casa della marchesa di
Massa, vicino a maestro Pasquino, condotta molto gagliardamente di

disegno e con somma diligenza.

Venendo poi, il terzo anno del suo pontificato, papa Leone a Fiorenza, per
che in quella città si feciono molti trionfi, Perino, parte per vedere la
pompa di quella città e parte per rivedere la patria, venne inanzi alla corte;
e fece, in un arco trionfale a S. Trinita, una figura grande di sette braccia
bellissima, avendone un'altra a sua concorrenza fatta Toto del Nunziata,

già nella età puerile suo concorrente. Ma parendo a Perino ogni ora mille
anni di ritornarsene a Roma, giudicando molto differente la maniera et i
modi degli artefici da quegli che in Roma si usavano, si partì di Firenze e là

se ne ritornò, dove, ripreso l'ordine del solito suo lavorare, fece in S.
Eustachio da la Dogana un San Piero in fresco, il quale è una figura che ha
rilievo grandissimo, fatto con semplice andare di pieghe, ma molto con
disegno e giudizio lavorato.

Essendo in questo tempo l'arcivescovo di Cipri in Roma, uomo molto
amatore delle virtù, ma particolarmente della pittura, et avendo egli una

casa vicina alla Chiavica, nella quale aveva acconcio un giardinetto con
alcune statue et altre anticaglie certo onoratissime e belle, e desiderando
accompagnarle con qualche ornamento onorato, fece chiamare Perino, che
era suo amicissimo; et insieme consultarono che e' dovesse fare intorno
alle mura di quel giardino molte storie di baccanti, di satiri e di fauni e di

cose selvagge, alludendo ad una statua d'un Bacco, che egli ci aveva,
antico, che sedeva vicino a una tigre. E così adornò quel luogo di diverse
poesie; vi fece fra l'altre cose una loggetta di figure piccole, e varie

grottesche e molti quadri di paesi, coloriti con una grazia e diligenza
grandissima. La quale opera è stata tenuta, e sarà sempre dagli artefici,
cosa molto lodevole; onde fu cagione di farlo conoscere a' Fucheri mercanti
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