Page 990 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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frutti, e così presto, che l'animo e la volontà et il bisogno suo gli
promettevano. Fece adunque proponimento di dividere il tempo, la metà
della settimana lavorando a giornate et il restante attendendo al disegno.
Aggiugnendo a questo ultimo tutti i giorni festivi, insieme con una gran

parte delle notti, e rubando al tempo il tempo, per divenire famoso e fuggir
dalle mani d'altrui più che gli fusse possibile.

Messo in esecuzione questo pensiero, cominciò a disegnare nella cappella
di papa Giulio, dove la volta di Michelagnolo Buonarroti era dipinta da lui,
seguitando gli andari e la maniera di Raffaello da Urbino. E così
continuando a le cose antiche di marmo, e sotto terra a le grotte per la

novità delle grottesche, imparò i modi del lavorare di stucco e, mendicando
il pane con ogni stento, sopportò ogni miseria per venir eccellente in
questa professione. Né vi corse molto tempo ch'egli divenne, fra quegli che
disegnavano in Roma, il più bello e miglior disegnatore che ci fusse; atteso

che meglio intendeva i muscoli e le difficultà dell'arte negli ignudi che forse
molti altri, tenuti maestri allora de' migliori. La qual cosa fu ancora fra
molti signori e prelati e' fosse conosciuto, e, massimamente, che Giulio
Romano e Giovan Francesco detto il Fattore, discepoli di Raffaello da

Urbino, lodatolo al maestro pur assai, fecero ch'e' lo volle conoscere e
vedere l'opere sue ne' disegni. I quali piaciutili, et insieme col fare la
maniera e lo spirito et i modi della vita, giudicò lui, fra tanti quanti ne
aveva conosciuti, dover venire in gran perfezzione in quell'arte.

Essendo intanto state fabbricate da Raffaello da Urbino le logge papali che

Leon Decimo gli aveva ordinate, ordinò il medesimo che esso Raffaello le
facesse lavorare di stucco e dipignere e metter d'oro come meglio a lui
pareva. E così Raffaello fece capo di quell'opera, per gli stucchi e per le
grottesche, Giovanni da Udine, rarissimo et unico in quegli, ma più negli
animali e frutti et altre cose minute; e perché egli aveva scelto per Roma e

fatto venir di fuori molti maestri, aveva raccolto una compagnia di persone
valenti ciascuno nel lavorare, chi stucchi, chi grottesche, altri fogliami, altri
festoni e storie, et altri altre cose; e così, secondo che eglino miglioravano,

erano tirati innanzi e fatto loro maggior salari. Laonde, gareggiando in
quell'opera, si condussono a perfezzione molti giovani che furon poi tenuti
eccellenti nelle opere loro.

In questa compagnia fu consegnato Perino a Giovanni da Udine da
Raffaello, per dovere con gli altri lavorare e grottesche e storie, con dirgli
che secondo che egli si porterebbe sarebbe da Giovanni adoperato.

Lavorando dunque Perino per la concorrenza e per far prova et acquisto di
sé, non vi andò molti mesi che egli fu, fra tutti coloro che ci lavoravano,
tenuto il primo, e di disegno e di colorito, anzi il migliore et il più vago e
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